Le solite litanie

Le solite litanie nell’esplorazione quotidiana nella media delle chiacchiere che vanno in rete e si ricompongono in un collage che plasma la realtà urbana in un unico soggetto. Dentro ognuno al proprio dire si snoda il percorso quotidiano dello shopping aderendo al costume del dire di molti, esausto cerco riparo in qualche luogo oltre quel fronte che è l’essere riconosciti per stordirmi nel suono di un trombone in una fumosa bettola appartata. I suoni incidono una scala dentro lo stomaco alterando la ristretta percezione della realtà, aprendo il luogo dove il mondo in ombra appare per svelarsi nell’intimità individuale. Ci sono le testimonianze di uomini che chiusi nel guscio della vulnerabilità con matite ripercorrono i sentieri della storia, ricalcando eventi rispetto ad altri, riconsegnando al popolo un canovaccio su cui illudersi del vero mentre la carne si appassisce al bar del proprio quartiere. In quanto alle relazioni si sfumano in questa via tratteggiata di storia in modo che l’importanza è nel trovarsi nel punto giusto del tratteggio rispetto ad altri più sfumati o privi di segno. Sono solo riflessioni nella giornata ventosa con il sole che risulta più abbagliante tra le raffiche e la stranezza del corpo che si smaterializza un poco in giornate come queste apparendo inconsistente nell’ incalzare verso il proprio destino.

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