Tornare

Il fiume in piena tracima verso i bordi, dialogando con il limite imposto dalle strutture pensate per ordinare il vento. Può succedere che una maggioranza sposti l’inclinazione del significato, se abbastanza caparbia da non cedere alle lusinghe ed agli effetti del tempo. Una marea che ad ondate stabili riporti il vezzo del ragionamento contraddittorio in una arena in cui prevale l’idiozia della cattiveria. I giorni a venire imbiancano le strade del sangue denutrito dalla fonte del sapere, un umano stretto nei confini della propria pelle senza la visione del tutto che circonda si appresta a dare battaglia per mantenere il proprio dominio. Ogni cosa si tramuta in simbolo per mantenere l’icona del passato, la quale non vuole passare, le città mutano in oceani di speranza dove le idee si incrociano fino a mutare le case in cortili. L’icona per centinaia d’anni è stata simbolo di una fede che testimonia quell’oltre che non è nel regno della vista, ma sta nel sottosuolo della percezione che permea ogni ambito del vivere e del morire. La fede ha guidato generazioni cieche verso destini incompiuti che alla fine dimentichi si sono persi in deserti di salmi senza senso, la fede sembra permanere l’unica certezza in un umano così incompleto e fragile nell’interpretare la realtà. Un gigante con le gambe d’argilla la credenza nel progresso da un luogo ad un dove migliore, situato sempre in un altrove immaginario secondo le aspettative individuali. Parlo con te che non mi ascolti, e dico: “quando bussi alla porta cosa t’aspetti che avvenga oltre alla soglia nel tempo d’attesa, in quel frangente che ancora puoi ritirare la mano e voltare i piedi verso altri orizzonti, cosa pensi? Quale scelta in libertà ti è concessa?”Rispondo: “nessuna, perché niente può accadere nel tempo sospeso tra un processo ed un frammento del ricordo che in un dato momento anima di vita una qualunque coscienza. É un eco il movimento che illude alla possibilità di volere qualcosa in alternativa a qualcosa d’altro, in verità l’atto o azione è sempre un passato già compiuto.” Forse nevica…di certo fa freddo e la pioggia gelata sterza il senso unico del camminare in questa che è una giornata difficile da abbracciare. Sono apparsi gli eventi che costellano la curiosità del gruppo, un nutrimento in vista del proseguo della propria esistenza, indicatori del percorso che una alla volta tutti ci accingiamo a fare. Timidamente le luci del Natale cominciano a velare il paesaggio solcato dalle automobili in perenne stato di aggressività, ma dai bordi ancora non si intravedono sorrisi, solo cupi pedoni che cercano di scansare le intemperie.

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