Guerrafondai

Nelle file schierate degli uomini in divisa si intravede l’ordine delle cose che si attrae verso punti convergenti, è una conformazione di sicurezza che catalizza un consenso verso una specie di fattore comune per trasformare le masse in idioti pronti a smettere di esistere con autonomia. Ricomincio come sempre ad interpretare il tempo che dentro allo scenario si da come parole da leggere, gli avvenimenti man mano caratterizzano la giornata ed oggi vedo la guerra tra uomini e donne, in cui ormai non è più solo una questione di diritti o rivendicazioni, ma è in atto una guerra per una certa visione del mondo ed in questo lotta il genere ne è il cardine, infatti la visione femminile con quella maschile ha raggiunto l’inconciliabilità, probabilmente non è più nemmeno questione di quale sia la migliore perché il risultato è una guerra con morte e distruzione. Cerco nel mio viaggio di incontrare la gentilezza ma sempre più le risposte sono gridate ed i gesti sconclusionati come nei riti di difesa per sembrare più paurosi di ciò che si è effettivamente, ascolto il mio rumore interno e cerco respirando di placare l’ansia che individua una breccia nell’ unità per farmi fuggire dal mondo. Strattonato dal torpore nella pausa della scissione riprendo il filo indennitario o uno dei vari per ricomporre i gesti del sempre quotidiano che affaccia sulla via della banalità, un saluto non si nega a nessuno ma ci resto male per la continua mancanza di rispetto subita. Sono tante le cose che ormai non tornano ad aderire al quadro del puzzle, solo una piccola cornice rimane a tenere il senso del sé che nel significato ormai sta scivolando verso l’insignificanza ed il nuovo Prometeo ancora non è abbozzato, di certo la volontà di potenza dei guerrafondai che da sempre popolano il pianeta stanno dominando la scena. Mappando le notizie come pratica quotidiana del “vediamo cosa è successo ieri” si snodano concatenazioni di senso di ciò che emerge dal mondo ed è evidente che il governo della massa delle sensazioni umane è tenuta a bada da combinazioni sempre più bizzarre del potere. La religione come strumento mortifico è tornato sulla scena in grande stile abbordando la vecchia Europa illuminista e affondandola nello spettro della paura del proprio collasso, la gente un tempo mite, ora assomiglia sempre più a bande scalmanate in cui i maschi tornano al vecchio vizio di colpevolizzare le donne perché sono le migliori nei momenti di crisi. Sono stati i filosofi greci che iniziando il pensiero occidentale non hanno saputo interpretare l’intelligenza femminile relegandola per paura nella insignificanza della differenza di genere, e di fatto dando vita al vero peccato originale in cui ancora oggi restiamo impantanati nella melma dell’ ignoranza. Citando Musil: “ I filosofi sono dei prepotenti che, non avendo a disposizione un esercito, per assoggettare il mondo lo rinchiudono in un sistema. Probabilmente questo è anche il motivo per cui nei periodi di tirannia vi sono state grandi personalità filosofiche, mentre nelle epoche di progresso civile e di democrazia non si riesce a produrre una filosofia convincente, almeno a giudicare dal rincrescimento che si sente universalmente esprimere al riguardo. Perciò oggi si fa moltissima filosofia spicciola, cosicché sono rimaste ormai solo le botteghe dove si può acquistare qualcosa senza una concezione del mondo, mentre nei confronti della filosofia all’ingrosso regna una diffidenza manifesta”.(da:l’uomo senza qualità) Il nemico è il concetto dell’oscillazione duale che rende concreta la trama oscura tra un punto e l’altro, quindi la differenza che è la fonte della conoscenza diventa l’avversario su cui la volontà esercita la potenza in una spirale di assurdità solo per sanare la paura di accettare la propria intera natura che è la consapevolezza compassionevole.

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