Si rimane imprigionati nella bolla dell’informazione paurosa con pochi spazi di aria per respirare, la tragedia ha vestito le case ed i paesi con la cenere del pianto. L’umanità in scacco con i pochi mezzi a disposizione per interpretare la verità, la sudditanza verso la continua polarizzazione dei sentimenti ci rende animali ostili anche a noi stessi rendendo deboli i sistemi immunitari. Il giorno appare come già minaccia di qualcosa e la luce si imbrunisce sotto i colpi della persuasione pessimistica, è un gioco da ricchi tenere una popolazione assoggettata ad una sensazione piuttosto che lasciare che la libertà si esprima nelle esistenzialità. Anche questo mese si apre un po’ cupo e nei ricordi vado cercando quei soli d’aprile che hanno abbagliato le cose in modi stupendi per restare un momento nel non tempo di questo tempo ingarbugliato dalla voglia di annientare le diversità. Ci sono nelle feste domenicali i segni e gli odori delle dolci risonanze dal gusto dello zucchero a velo o della crosta del fritto caramellato mentre da dentro l’animo il giogo rianima il gusto del vivere nella pace.
Imprigionati
Pubblicato da Mattioni Marchetti Terrablu
modalità di scrittura improvvisata cercando di seguire il flusso del pensare con l'istantaneità dello scrivere. Vedi tutti gli articoli di Mattioni Marchetti Terrablu