La storia di una nazione

La storia di una nazione si racchiude nelle narrazioni che incrociandosi si stratificano in una sensazione che difficilmente è quella sbagliata, se l’oppressione è il tema principale e il peso della burocrazia statale schiaccia gli individui siamo di fronte al sopruso di una casta di pochi su i molti. Il racconto poi si ramifica nella foce dei costrutti in questo presente in cui coinvolti nel linguaggio della guerra cerchiamo una via d’uscita dall’angoscia. La poca pioggia ha già lasciato il campo al sole rischiarando lo spazio che si era fatto intimità nella nuvolosità, così esposti le sensazioni ritornano ad occupare i bassi fondi dell’ inconscio perturbante. I saluti timidi ci riportano a pensare ad un uomo nuovo che per rompere la propria toponomastica deve in qualche modo nell’ individualità allargare il confine della finitezza oppure al contrario restringerlo per riformulare una fisionomica che rompa lo schema della consuetudine.

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