Ebbene ora ci ritroviamo per caso in quella stretta via che da sempre ripara dal sole e profuma di muffa nell’ombra appartata. Ancora una volta stretti nell’indecisione che alla fine il guerreggiare, l’annientare sia la soluzione a questo strano modo di vivere il mondo, il mondo come estraneità, noi al di fuori nella metafora dello spettatore. Quante volte facciamo la stessa strada senza capire che siamo la strada, e siamo anche tutto ciò di cui non ci accorgiamo, sarebbe semplice decidere di avere attenzione in modo da lasciare che le cose siano. La pioggia ha riportato il suono della variabilità con un sciabordio nella strada sotto alla mia finestra, l’oscurità che l’accompagna si è riempita dell’odore del ristagno che non vuole lasciare la presa. Una siccità solo rimandata mentre poco più in là uomini sordi si massacrano per una libertà, conflitto di inganni lasciati nascosti sotto la coltre degli speaker di facciata. Torno a rintanarmi in quell’angolo dello spazio in cui le storie mi vengono incontro per essere cambiate o aggiustate nel lessico più congeniale alla speranza di vita di un mortale.
Per caso
Pubblicato da Mattioni Marchetti Terrablu
modalità di scrittura improvvisata cercando di seguire il flusso del pensare con l'istantaneità dello scrivere. Vedi tutti gli articoli di Mattioni Marchetti Terrablu