Nascono steli colorati nel freddo di una falsa primavera ancora adagiata sul fondo dell’inverno che non vuole mollare in questo frangente in cui la guerra dilaga nelle menti come prossima possibilità. La povertà, quella vera rispunta come tratto di normalità in questo tratto del tempo in cui la trasformazione delle abitudini avviene in modo drammatico tra le immagini di uccisioni tra giovani. Questa terra sempre più arida cui abito sta rinsecchendo per la scarsa cura, portando la dissociazione dei corpi con il proprio radicamento, in una deriva di autismo sociale senza prospettiva. Da solo nella taverna scavata nella roccia assaporo la bevanda nel sapore della muffa, in cui prima di me molti sono passati praticando gli stessi gesti. Tutto rimane uguale nell’evoluzione infatti il tempo è l’illusione del futuro, nella taverna sono presenti tutte le generazioni senza che questo abbia cambiato le sorti del mondo. Il guerriero continua a guerreggiare, il poeta a poetare, gli stolti ad odiare, il seme si perpetua con insolita monotonia.
Nascono
Pubblicato da Mattioni Marchetti Terrablu
modalità di scrittura improvvisata cercando di seguire il flusso del pensare con l'istantaneità dello scrivere. Vedi tutti gli articoli di Mattioni Marchetti Terrablu