Le storie

Le storie mano a mano che sopraggiungono si stratificano senza uno sforzo apparente della memoria, risuonano come nelle note di un organo a canne in uno spazio mistico. Le parole si condensano lasciando sbavatura come volti truccati nel fine serata quando la stanchezza lascia apparire la finzione ed il clown esce riprendendosi la scena. Allora un dubbio si insinua nel mio stare fermo, la domanda che mi trafigge la testa è quale mai sia stata la prima parola in assoluto, il fondamento gutturale dell’impalcatura grottesca dei significati, quel suono solitario che ha fatto da richiamo alle moltitudini in un arabesco casuale.

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