Gli oggetti del mondo

Gli oggetti del mondo restano così come sono appesi ad i rami della comprensione lasciandosi toccare contaminando la volontà di cambiarli, e al di fuori rimane la descrizione di quel che succede fino a quando diventa oggetto di un’altra comprensione. Al solito si gira un po’ in tondo quando si vuole arrivare alla fonte di una qualsiasi questione come se da sempre c’è una strada preclusa e quel paesaggio resta velato per sempre. Il ritornare spesso al suono delle parole è un richiamo alla vita quando assopiti si finge di morire, come oggi mentre chino sulle ginocchia ritrovo il senso del respiro. Sono brevi esercizi che non hanno nulla di performante ma sollecitano le parti a riconoscersi in un corpo che invecchia con le cose intorno a se che mutano nella stagione propria. Febbraio è un capriccio che dispensa voglia di ricominciare mentre per le vie si riempie di formalità e desiderio di restare di più a guardarsi in giro come ad un risveglio.

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