Si, le storie circolano al di fuori dei corpi riempiendo lo spazio vuoto che circonda la coscienza intrecciando i sentimenti con altri uguali. Mi guardo attorno cercando il capo del filo di un discorso lasciato sospeso dall’attività inconsapevole, riprendendo dal cenno dimenticato per poi costruire l’architrave dell’acclamazione solitaria. In solitudine il rimescolio rumoroso dei fluidi corporei diventa invadente, una macchina sempre accesa nell’ansia dello spegnimento definitivo. La luce filtra estendendosi nelle cose riconosciute, lasciando buie quelle sconosciute, non c’è modo di rifare il mondo piegando il fotone a volontà umana, ci sono solo dei momenti in cui la distrazione permette di buttare lo sguardo sullo sconosciuto, apparendo tutto meraviglioso e tremendo in un attimo di assenza dal confine dei nostri nomi propri.
Le storie
Pubblicato da Mattioni Marchetti Terrablu
modalità di scrittura improvvisata cercando di seguire il flusso del pensare con l'istantaneità dello scrivere. Vedi tutti gli articoli di Mattioni Marchetti Terrablu