I pensieri modificano la loro struttura quando si suona, le parole diventano vibrazioni che corrono sulle corde, anticipando le conformazioni di senso nella scrittura pentagonale. Notti sul filo di una corda ripercorrendo mentalmente la diteggiatura trovando la giusta pressione per il suono perfetto, sogni colorati sulla tavolozza della creatività, con la ritrovata sofferenza al mattino nel riepilogo dell’alba con le cose dure della realtà.
Nell’aria leggermente scaldata dal primo sole echeggia il suono dei crisantemi di Puccini, un balletto di archi che tristemente si parlano, un dialogo a cuore aperto. La malattia come grasso che cola compare negli interstizi diffondendosi spegnendo i segni dell’allegria, il sipario calato sulla rappresentazione ancora in corso. Le passioni violente sono devastanti tornado creativi, vengono rigirando ogni significato costituito, lasciando dietro di se il vuoto la spossatezza, un lungo inverno da attraversare in solitudine.