Nel tempo l’affresco dell’estate abbagliante ha nutrito i sogni ad occhi aperti, l’odore di paglia essiccata dal sole ha depositato un senso di felicità per la festa del sabato sera. Amici intorno che sparano battute per rompere il cordone della timidezza, l’altro sesso ancora sconosciuto se non per sommi capi raccontato da ragazzi più grandi.
Uno dei giochi più temerari è farsi il rettilineo principale appeso ad i carri trainati dai trattori seguendo le scie delle rondini. Oppure infilarsi nei depositi di paglia e correre finché non si viene inghiottiti nei punti vuoti, sprofondando come nella neve senza il fastidio del freddo, ma con il prurito della polvere da fieno.