Un sole leggermente pallido appare nell’angolo alto della finestra socchiusa, oggi i pensieri ristagnano come sostanza collosa nell’aria tra gli spostamenti pigri di un non sapere cosa fare. Forse uscire lungo la via può avviare il processo della vita, rispecchiando nelle vetrine il senso dell’esistere nel proprio aspetto umano, richiamando nel ricordo la forma dei pensieri nella loro cronologia così la costruzione del mondo addiziona la sua coerenza. Ascoltando i frammenti dei discorsi si partecipa all’eccitazione dei fatti nella cronaca nera della città, persone scomparse presenti nelle menti comuni il tempo di un caffè per poi dileguarsi nel successivo richiamo. Quante persone per ogni fatto restano avvinghiate alla vicenda mentre tutto intorno scorre come una apparente insignificanza, ragazzi che giocano con parole forti gridate per sovrastare il vuoto dove eternamente si cade senza assoluzione da parte di un Dio mutacico il quale lascia che l’umano sia un divoratore di se stesso. La cronaca nera cattura i momenti dandoli senza la catena dei sentimenti delle persone collegate che per lungo tempo saranno avvinghiate nella vicenda senza via d’uscita. Evocazioni per immagini della possibilità in cui una storia si mostri nell’inconscio collettivo.
CAP.1
Pubblicato da Mattioni Marchetti Terrablu
modalità di scrittura improvvisata cercando di seguire il flusso del pensare con l'istantaneità dello scrivere. Vedi tutti gli articoli di Mattioni Marchetti Terrablu