Dal sottotetto dove la luce filtra ovattata dalla polvere, la quale si deposita come una coltre dalla forma dei sogni. Al riparo da ogni richiamo i fotoni possono giocare la magia dell’apparire nella cornice del destino, senza sottostare alla legge evidente del divenire. È così che il pensare rende la necessità dell’accadere, un motivo esistenziale per uno scopo nella forma del gioco. Nascosto nella pelle di un bambino mentre aspetta la sorpresa di essere scoperto. Quante volte la meraviglia dei posti abbandonati è stata la bussola verso la visione degli oggetti senza nome, privi di esistenzialità senza tempo.

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